tra le onde del mare e il coraggio dei marinai, dove ho imparato a catturare momenti, a fermare il tempo con un click.
La mia famiglia mi ha visto crescere, obiettivo alla mano, narratore di storie tramite la lente, mi ha visto scegliere la mia strada con tutto il coraggio di un ragazzo di 19 anni, lasciare la Marina per la Fotografia.
Il liceo artistico è stata la mia culla creativa, ciò che mi ha dato l’impulso, l’architettura un sogno sfumato per lasciare spazio a una passione più grande, la matematica non era il mio linguaggio. Ho trovato poesia nelle forme e nei colori che solo gli occhi possono interpretare.
La mia sensibilità, spesso fonte di dolore, si è trasformata in forza attraverso la fotografia. È diventata la mia voce, il mio sfogo, la mia terapia.